FAQ
Il primo segno della malattia è spesso un "noduletto" al palmo o un'infossatura della cute, comunemente alla base dell'anulare o del mignolo. Gradualmente tende a formarsi un vero e proprio cordone fibroso dal palmo alle dita, che può piegare le articolazioni, obbligando il dito ad una posizione flessa. Ciò è dovuto ad una contrazione del tessuto connettivo e della fascia palmare.
La patologia è progressiva, anche se benigna e indolore; la velocità di progressione è fortemente individuale.
Il trattamento chirurgico, consigliabile solamente qualora si instaurino dei deficit della funzione, prevede l'asportazione chirurgica del cordone ed il rilasciamento del dito: è importante sapere che la malattia di Dupuytren in questo modo non viene curata ed il cordone può, a volte, ripresentarsi. L'intervento viene svolto in regime di Day Hospital, con anestesia del braccio ed il post-operatorio prevede un ciclo di fisioterapia e l'utilizzo di tutori, allo scopo di migliorare la rigidità delle dita che si è instaurata.
I sintomi di presentazione riferiti dal paziente possono essere svariati e possono comprendere:
- Risvegli notturni con sensazione di formicolio della mano (prime 3 dita)
- Sintomi che si irradiano all'avambraccio e al braccio
- Aggravamento dei sintomi dopo intenso utilizzo della mano
- Difficoltà ad eseguire alcuni movimenti se vi è importante perdita di sensibilità
- Sensazione di poca forza nella mano
L'esecuzione dell'elettromiografia (ENG/EMG) e la visita chirurgica consentirà la corretta diagnosi.
Il trattamento della sindrome del canale carpale può essere conservativo (non chirurgico), nei casi di patologia allo stadio iniziale e prevede l'utilizzo di un tutore nelle ore notturne, oppure chirurgico.
L'intervento, eseguito in regime di Day Hospital e anestesia locale al polso, può essere effettuato con la tecnica endoscopica con mini incisione alla plica del polso nei casi meno severi, oppure con incisione al palmo della mano, per consentire una apertura del canale del carpo e la liberazione del nervo schiacciato.
In seguito all'intervento è applicata una fasciatura al polso per 10 giorni ed è consentito l'utilizzo della mano per le attività quotidiane. Necessarie alcune sedute di fisioterapia per una corretta riabilitazione e per il massaggio della cicatrice.
L'origine di tali neoformazione non è ben determinata, ma in alcuni casi può seguire un trauma dei tessuti molli o ripetuti microtraumi.
L'ecografia, effettuata dallo specialista, consente una prima diagnosi pre-operatoria. Il trattamento può essere chirurgico di asportazione, anche per via artroscopica, qualora essa procuri fastidio o impaccio funzionale, sia molto grossa oppure sia antiestetica. A volte, cisti articolari originatesi a livello dell'articolazione interfalangea distale possono creare deformità a livello della matrice ungueale.
L'intervento di asportazione può avvenire in anestesia locale o di plesso brachiale ed in regime di Day Hospital. In seguito può essere necessario un tutore sino alla prima medicazione ed il trattamento fisioterapico.
I sintomi più comuni sono :
- dolore: tipicamente quando si girano le chiavi e si svitano i barattoli
- rigidità e riduzione del movimento
- eventuale deformità dell'articolazione
La diagnosi può essere confermata da una radiografia e dalla visita specialistica.
Il trattamento è in un primo stadio di tipo conservativo (tutore notturno e/o diurno), allo scopo di ridurre il dolore e migliorare la funzione.
Il trattamento chirurgico è invece proposto nei casi di dolore molto importante e consiste in tecnica artroscopica nei casi iniziali o nell'artroplastica dell'articolazione trapezio-metacarpica. L'intervento è eseguibile in anestesia di plesso, in Day Hospital e prevede un inteso trattamento riabilitativo nel post-operatorio.
Può essere utilizzata per due ragioni: fare diagnosi accurata al 100% (artroscopia diagnostica) o, in alcuni casi, eseguire procedure ricostruttive.
L'intervento può essere eseguito in regime di ricovero in Day Hospital ed in anestesia di plesso brachiale.
Generalmente il recupero è molto rapido ed il fastidio post-operatorio ridotto.
In altri casi, invece, può essere proposto al paziente allo stesso modo sia un trattamento conservativo, con riduzione della frattura e immobilizzazione in gesso o con tutore per 4-6 settimane, oppure un trattamento chirurgico: il vantaggio principale di un intervento chirurgico consisterebbe in una più rapida mobilizzazione delle articolazioni coinvolte (a volte anche immediata), sia con il fisioterapista, sia autonomamente al domicilio, grazie alla più sicura stabilità della frattura garantita dal mezzo di sintesi.
Normalmente, l'intervento può essere eseguito in anestesia di plesso brachiale ed in regime di Day Hospital o con una notte di ricovero. Il programma riabilitativo può essere molto intenso, a seconda del caso specifico.